Descrizione dell'impianto di depurazione basato sulla tecnologia in letto fisso


L’impianto di depurazione, basato sulla tecnologia in letto fisso, prevede inizialmente un filtro a maniche del tipo autopulente con elementi filtranti in PTFE od altro materiale idoneo ad operare fino a 200 C. Il filtro è adibito alla rimozione delle ceneri sottili, presenti nel gas di combustione a concentrazione circa 100 mg/Nm3 riferiti ad O2 11 % vol. E’ richiesta una rimozione di ceneri compresa tra 95÷98% in quanto le ceneri possono contenere fino al 25 % dei PCDD/F presenti nella corrente gassosa ed adsorbiti alle superfici delle particelle. Le particelle di ceneri sottili, non trattenute nel pannello di filtrazione, non sono poi più separate nel letto fisso e sono scaricate al camino con il loro contenuto di PCDD/F.
Il filtro opera in condizioni di elevata sicurezza in quanto le ceneri sono costituite per 80÷90 % da sali inorganici ed il pannello trattenuto è circa il 10% peso del pannello che si realizza nel processo ad iniezione.

Segue il reattore-adsorbitore provvisto di due letti adiacenti, disposti verticalmente rispetto la direzione orizzontale del flusso gassoso. I due letti possono essere caricati con diversi criteri: il primo letto può essere costituito essenzialmente da particelle di reattivo alcalino di dimensione variante da 3÷5 mm, per la rimozione seppur parziale dei gas acidi; segue il letto di carbone attivo ad elevata superficie specifica con cilindretti di diametro 3 mm. In alternativa può essere impiegata una miscela di reattivo alcalino mescolato con lignite attivata o carbone attivo; la carica della miscela di particelle è setacciata per disporre nel primo letto il materiale con particelle di dimensioni superiori a 3,5 mm e nel secondo letto le particella a dimensioni inferiori. Segue infine il ventilatore con motore azionato da inverter.

Il filtro, il reattore ed il ventilatore sono coibentati e tracciati con nastri di riscaldamento elettrico, regolati per mantenere la temperatura interna delle apparecchiature a 120÷130°C durante le fermate dopo fine lavorazioni. A fine lavorazione l’impianto è lavato con flussaggio di aria esterna per eliminare totalmente la presenza di gas acidi; circa quattro ore prima di inizio di una nuova lavorazione è attivata automaticamente la termostatazione elettrica per riportare le temperature interne dell’impianto al disopra di 120÷130°C.

É previsto che il rinnovo della carica del reattivo e dell’adsorbente esausto sia effettuato dopo 5000 operazioni di cremazioni, in condizioni di sicurezza tramite coclea di fondo che scarica il materiale in contenitori ermetici. Nel caso di letti separati di reattivo alcalino e di carbone attivo, la sostituzione dei letti può essere separata, più frequente per il reattivo alcalino.

Schema dell’impianto di depurazione effluenti da cremazione con tecnologia a letto fisso

Fig. 2.1 Microscopia elettronica di una particella con formulazione A

Fig. 2.2 Microscopia elettronica di una particella con formulazione B